Le basiliche romaniche avevano pianta a croce latina. La croce era dunque alla base dell’architettura: non che fosse necessaria, ma l’aggiunta del transetto trasformava la tipica basilica romana in una figurazione architettonica del simbolo cristiano.
La basilica romana era il luogo che ospitava incontri pubblici; nel mondo cristiano tali incontri erano in prevalenza (non in esclusiva in particolare nel mondo antico e nel mondo medievale) quelli riservati ai riti.
L’aggiunta del transetto al corpo basilicale probabilmente deriva dalla necessità di aumentare lo spazio disponibile per i membri del clero in prossimità dell’altare. Ma resta il fatto che col transetto la pianta basilicale assume la forma della croce.
Se in passato non si pose il problema di distinguere la chiesa, in quanto edificio finalizzato al culto, dal resto del costruito (sino a tutto il Settecento le chiese erano comunque edifici di rilevanza maggiore rispetto a quanto le attorniava, con l’eccezione dei palazzi riservati all’amministrazione civile delle città), oggi l’argomento è sentito con urgenza, al punto che, com’è noto, spesso e da più parti si irride all’architettura delle chiese ove questa è giudicata essere troppo sciatta e confusa col resto dell’insieme urbano.
Da qui forse deriva il fatto che alcune delle chiese contemporanee siano state conformate a croce: l’evidenza tridimensionale del segno cristiano impressa nel corpo dell’edificio è stata recuperata da alcuni come momento caratterizzante fondamentale, di riscatto e di distacco dal resto delle architetture urbane. In alcuni casi ben l’architettura a croce risulta ancor più evidente che nelle chiese antiche.
Segnaliamo alcune di queste opere recenti.
La cattedrale di Tokyo (1964)
Progettata da Kenzo Tange con la consulenza dell’architetto della diocesi di Colonia, Wilhelm Schlombs, si compone di una vetrata in forma di croce che caratterizza la copertura, elevata da pareti a superficie rigata che si ricollegano alla base a trapezoide.
La cattedrale di San Francisco (1971)
Costruita su progetto di Pierluigi Nervi, con Pietro Belluschi, Angus McSweeney, Paul Ryan e John M. Lee, come la cattedrale di Tokyo è caratterizzata da una vetrata a croce che ne incardina la struttura e ne disegna la copertura. Ma qui la croce è simmetrica e si eleva su di una base quadrata. L’altezza massima è di 77 metri con la croce metallica sommitale che si eleva al di sopra della copertura.
Christus Hoffnung der Welt (2000)
Costruita in Donaucity, nuovo quartiere viennese, nel 2000 su progetto di Heinz Tesar, si legge la forma della croce greca nella “quinta facciata” ben visibile dalle vicine torri.
Our Lady in Lillington (1966)
Progettata da Henry Federsky, la chiesa di Our Lady della cittadina inglese è stata completata nel 1966 secondo linee moderne e tradizionali assieme. Il volume della chiesa ha pianta a croce e quasi tutte le pareti sono vetrate.
Iglesia di Iesu in San Sebastián (2011)
Progettata da Rafeal Moneo, la chiesa si eleva con un volume a forti diedri in cui la croce si legge in particolare all’interno, definita dalla luce che penetra dal perimetro della copertura.
La costruzione di questa chiesa ha mutato radicalmente l’assetto del quartiere periferico, rendendolo a una nuova evidenza col centro urbano della cittadina basca (v. anche, in questo stesso sito, il servizio http://www.jerusalem-lospazioltre.it/frate-sole-una-finestra-sul-mondo/ ).
La chiesa S. Gianna Beretta Molla a Trezzano sul Naviglio (MI – 2011)
Progettata dallo Studio Quattroassociati di Milano, è totalmente improntata alla forma della croce. Questa risulta slanciata in alto dalla conformazione della parte absidale. In realtà tutti gli elementi caratteristici della chiesa, quali l’abside o la cupola, sono riconfigurati in forma di croce.
All’interno si nota un lucernario che cala dall’alto sul popolo raccolto nella chiesa: è una ri-interpretazione del concetto di cupola, raccoglie la luce del cielo e genera un rapporto diretto tra questo e i fedeli raccolti.
Complesso parrocchiale di San Bruno a Sambuceto (Chieti)
Il progetto di Mario Botta si fonda sulla figura della croce che un grande lucernario inclinato proietta in avanti e verso il cielo, così che la croce funge sia da elemento di copertura, sia da facciata. La foto del 2015 mostra l’edificio in costruzione.
Chiesa nuova per il quartiere Byeollae a Seoul
Progettata dallo studio Nameless e costruita nel 2014, la nuova chiesa è in cemento bianco a vista. La croce è parzialmente visibile nella struttura che si compone di prese di luce e che, evidenti sul fronte e sul lato, proiettano ciascuna un’immagine particolare del simbolo religioso cristiano.
Progetto di concorso, chiesa di Valer (Norvegia)
Lo studio norvegese Marc Dahmen ha pensato di presentare un’idea progettuale non dissimile da quella di Mario Botta, per il concorso che si è svolto nel 2011 per ricostruire la chiesa di Valer, distrutta da un incendio. Non è risultato vincitore.
Progetto di concorso per la nuova chiesa Ortodossa Russa di Parigi
Lo studio parigino Ameller & Dubois ha immaginato per il grande concorso internazionale conclusosi nel 2011 (di cui non è risultato vincitore) un progetto per la nuova chiesa ortodossa russa di Parigi, come un incrocio di volumi che si elevano al di copra di una base. Nella base sono previste le attività culturali, nel volume soprastante in forma di croce, si dispone la chiesa.
Progetto Lux Aeterna per l’isola di Serifos nel Mar Egeo (Grecia)
Il progetto studiato da OPA, questo di Lux Aeterna Holy Cross Chapel ha un forte valore paesistico. La vetrata a croce diviene momento caratterizzante dell’isola, verso il mare. L’accentuazione paesistica dell’insieme è ben ravvisabile anche da terra.