Devotio 2022. Una nuova parola per l’arte, l’oggettistica e il design al servizio del culto

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di Marco Agazzi, architetto

Con la presenza di circa 3.000 visitatori si sono svolte a giugno le tre giornate di “Devotio Bologna 2022” l’ esposizione internazionale di prodotti e servizi per il mondo religioso. Dal 19 al 21 giugno 2022 presso i padiglioni di Bologna Fiere, 200 espositori in “ripartenza “ dopo la tragica pandemia Covid 19 hanno presentato i loro modelli e le relative produzioni artigianali, artistiche, industriali e di design. Proposte visitate nel pomeriggio del 19 giugno anche da S.E. il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Il Card. Zuppi con alcuni organizzatori dell’evento fieristico

Nelle giornate dell’esposizione si sono tenuti incontri, convegni e mostre promossi dal comitato scientifico coordinato da Claudia Manenti, architetto, responsabile di Dies Domini – Centro Studi per l’architettura sacra e la città Fondazione Card. Giacomo Lercaro. Incontri e convegni dedicati al contemplare la parola e all’incontro a Emmaus nell’arte; all’ attesa della resurrezione con il tema dei cimiteri quali spazi della memoria cristiana; all’ ascolto della parola con l’ambone e l’evangeliario inteso quale opera d’ arte e di liturgia.

E ancora, convegni dedicati al celebrare la parola riferita all’ambone nel progetto liturgico e architettonico contemporaneo. E, per concludere, la presentazione di un volume sul clima interno degli edifici di culto con nuovi metodi di misurazione e di progettazione, e il seminario tecnico sull’acustica nelle chiese e sulla sua sostenibilità.

Ricordando inoltre che il Centro Studi per l’architettura sacra e la città  Fondazione Card. Giacomo Lercaro ha voluto anche ricordare i 70 anni dell’ingresso di Mons. Lercaro quale arcivescovo della Arcidiocesi di Bologna. Una data importante da ricordare e sottolineare poiché il cammino di collaborazione tra committenti, architetti e artisti grazie anche al contributo di Mons. Lercaro ha potuto godere di una significativa fase di crescita e di evoluzione non solo nella diocesi bolognese ma anche a livello nazionale e internazionale.

La manifestazione ha inoltre promosso interessantissime mostre dedicate alla casula, all’ambone nei progetti diocesani, al Codex Purpureus Rossanensis che è un manoscritto greco databile intorno al VI secolo con i vangeli di Marco e Matteo. Tale manoscritto è stato descritto dalla dott.ssa Cecilia Perri, vice direttrice del Museo Diocesano dell’Arcidiocesi di Rossano – Cariati nel convegno dedicato all’ambone e all’evangeliario.

E ancora l’esposizione delle tre casule vincitrici del concorso “La Dalmatica nella veglia Pasquale” rivolto ai produttori del settore e delle dalmatiche post-concilio a Bologna e della mostra “La cena di Emmaus” tema della terza edizione dei “Percorsi di Riavvicinamento: artisti contemporanei a confronto con il mistero cristiano” con la partecipazione di 4 artisti contemporanei come Carlos Lalvay Estrada, Arvin Golrokh, Alessandro Sanna, Norberto Spina.

L’arte del ricamo per i paramenti liturgici

Nella narrazione del post Devotio 2022 abbiamo chiesto alcune impressioni e valutazioni di questa edizione ad organizzatori, relatori e partecipanti alla manifestazione. Dialogando con Valentina Zattini, responsabile per Devotio anche di questa edizione 2022, abbiamo approfondito il tema dell’importanza di questa manifestazione nel panorama ecclesiale italiano e non solo. Questa edizione della fiera può infatti essere considerata il momento della vera e piena ripartenza per il settore degli articoli religiosi che, dopo il lungo e difficile stop causato dalla pandemia, ha dimostrato di voler tornare ad incontrarsi e creare occasioni di collaborazione e di business. Secondo quanto riferito dalla dottoressa Zattini, la crescita del numero degli espositori (provenienti da 16 nazioni) e la conferma del numero dei visitatori rispetto al 2019, provenienti da oltre 50 paesi del mondo, sono per l’organizzazione di Devotio motivo di grande soddisfazione e di incoraggiamento nel continuare la missione che non è solo di tipo “commerciale” ma è anche volta alla divulgazione e sensibilizzazione del mondo ecclesiastico attraverso la produzione artistica, i dibattiti, le mostre e le pubblicazioni. Certamente un compito non semplice. Ma tutta la struttura di Devotio crede fermamente in questo impegno dando appuntamento con tante novità alla prossima edizione prevista dal 11 al 13 febbraio 2024 sempre a Bologna.

Uno dei convegni svolti nell’ambito di Devotio 2022

L’ing. Marco Riso, libero professionista e docente al corso di alta specializzazione post-laurea in Architettura e Arti per la Liturgia del Pontificio Istituto Liturgico S. Anselmo in Roma e dello stesso corso membro dell’equipe di coordinamento, ha partecipato come relatore al convegno dedicato alla celebrazione della parola e all’ambone nel progetto liturgico e architettonico contemporaneo. Il suo intervento si è concentrato sull’interesse riservato all’ambone, quale luogo liturgico della parola di Dio. Parola che nella liturgia, per il relatore, non arriva più per preparare quello che davvero conta, vale a dire il gesto sacramentale, ma è essa stessa elemento costitutivo dell’incontro sacramentale con il Signore. L’immagine della “mensa della Parola” che il Concilio Vaticano II ha ripreso dall’antica tradizione patristica, è in questo fortemente simbolica di una unità da esprimere e valorizzare: “I cristiani devono nutrirsi della parola di Dio alle due tavole della Bibbia e dell’Eucarestia” (Presbiterorum Ordinis 18). Da qui l’importanza di studiare il senso e la funzione dell’ambone in relazione alla liturgia. Cercando di rispondere, nel corso dell’intervento, anche ad alcune domande: quale deve essere la funzione dell’ambone? Dove collocarlo? Come utilizzarlo?

Per don Nunzio Falcicchio sacerdote della Diocesi di Altamura ( Bari ) responsabile del museo diocesano di Altamura MUDIMA e dei rapporti diocesani con le locali Soprintendenze Regionali Devotio 2022 è stata una coraggiosa ripartenza dopo la pandemia, con convegni interessanti e riflessioni approfondite sull’ambone, sulla luce e sull’acustica. Sicuramente argomenti attualissimi e di necessario costante approfondimento. Don Falcicchio auspica la continuazione di Devotio e si augura che l’iniziativa possa crescere costantemente con un coinvolgimento calibrato di mostre, convegni ma anche degli espositori coinvolti ulteriormente su tematiche specifiche da proporre per le nuove edizioni. Una manifestazione quindi pienamente riuscita, coraggiosa nell’organizzazione dell’evento post pandemico e desiderosa di crescere ulteriormente in qualità delle proposte presentate e in visibilità nazionale e internazionale.

Le icone, arte liturgica senza tempo

Appuntamento quindi al prossimo Devotio 2024 !