Costruita nel 1998 al posto della precedente, risalente al 1955 e demolita a causa di carenze strutturali, la chiesa di San Giovanni Bosco nella frazione Marconia di Pisticci (Matera) presentava una scala ripida e pericolosa per i fedeli; le pessime condizioni locative, inoltre, hanno fatto decidere per la demolizione e la ricostruzione dell’intero sagrato.
Se l’obiettivo di partenza è stato il miglioramento della scala, il progetto si è posto altre tre finalità: il miglioramento della rampa per i diversamente abili, un’appropriata collocazione della sacra effige di San Pio da Pietrelcina e un efficace rapporto del sagrato con piazza Elettra, l’invaso della colonia confinaria voluta dal regime fascista negli anni ’30, che uno studio condotto nel 2002 con Raffaele Marra ha dimostrato essere stato progettato con il principio della proporzione aurea.
Lavorando sulle dimensioni e inclinando leggermente il piano superiore del sagrato, si è riusciti a rendere la scala meno ripida della precedente e con rapporto alzata/pedata più sicuro per i fruitori.
Oltre ad allargare e a rendere meno pendente il percorso dei diversamente abili, all’interno delle rampe è stata collocata la statua di San Pio, prima confinata in uno spazio di risulta poco accessibile ai fedeli.
La sacra effige, quindi, non è stata banalmente situata tra le rampe, ma è stata posta nel luogo che ne ha generato l’andamento. Dal rapporto di reciprocità tra rampe e statua, è derivata una sorta di “cappella a cielo aperto”, definita da tre setti murari sormontati da lastre di vetro a guisa di coronamento. La scelta del “sacello”, è stata esaltata con fari led che, da terra, proiettano “lingue” di luce sui muri.
I segni della frequentazione dell’effige, dimostrano che i fedeli si sono impossessati del nuovo spazio che, pertanto, è diventato porzione del sagrato.
La nuova conformazione, oltre a rivelare il sagrato dal portico, lo rivela dall’invaso di piazza Elettra (prima dell’intervento, un grezzo muro di calcestruzzo sormontato da griglia metallica, ne impediva la vista sia dal portico che da buona parte della piazza).
In definitiva, oltre a risolvere i problemi funzionali, si è data dignità alla sacra effige e alla devozione popolare; inoltre, in linea con la tradizione italiana, si è cercato di stabilire i rapporti urbanistici tra chiesa e piazza.
Le ristrettezze economiche, hanno impedito l’impiego della pietra Mazzaro di Gravina a vantaggio del Travertino romano chiaro sia per le alzate che per lo zoccolo della chiesa; i setti murari, per i quali si prevedeva lo stesso rivestimento lapideo, sono stati semplicemente intonacati a spatola.
Le pedate della scala e i pavimenti in generale sono in lastre di pietra Apricena bocciardata. Il basamento della statua è in Apricena levigata e solcata, mentre il trigramma è in acciaio su cubo di Travertino; sul muro di via Lucania, le quattro lastre formanti la Croce greca, sono in Travertino con finitura di marmo bianco puro. Sul parapetto del primo setto murario, è un leggio-dissuasore su cui sono tre celebri frasi di San Giovanni Bosco dedicate ai giovani.
Pisticci (MT), frazione Marconia.
Chiesa San Giovanni Bosco, rifacimento del sagrato
Progettista: Architetto Renato D’Onofrio
Committente: Parrocchia San Giovanni Bosco
Ultimazione lavori: marzo 2022
Progetto: febbraio 2021