Cappella di Santa Monica a Roma. Ristrutturazione edilizia e adeguamento liturgico. Un progetto di Stefano Mavilio

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La cappella nel contesto urbano. Foto di Stefano Mavilio

Relazione di progetto.

La Cappella di Santa Monica, ubicata a Roma nei pressi di Porta Cavalleggeri nel rione Borgo, in piazza del Sant’Uffizio, è dedicata alla santa di Cartagine, madre di sant’Agostino; è collocata all’interno del Collegio Internazionale degli Agostiniani, presso la loro Curia Generalizia, realizzata su progetto dell’architetto Vincenzo Fasolo nell’area precedentemente occupata dal giardino e dal palazzo Cesi. Costruita su progetto dell’ingegnere Giuseppe Momo (1875-1940), con incarico ricevuto nel 1936, fu inaugurata il 7 luglio del 1941. L’edificio fu realizzato dall’impresa costruttrice Figli di Pietro Castelli in Roma. Dello stesso autore, a torto considerato un “minore”, si ricorda solitamente la scala a doppia rampa elicoidale all’ingresso dei Musei Vaticani a Roma (1929-1932). Successivamente l’edificio fu sottoposto ad una elaborata opera di trasformazione e sopraelevazione a firma dell’architetto Silvio Galizia (1925 – 1989), svizzero di origine italiana, trasferitosi a Roma nel 1953 dove collaborò con lo studio professionale dell’ingegnere Riccardo Morandi, in collaborazione con l’ingegnere S. Scalesse. Tale esperienza è assai evidente nella sopraelevazione della cappella, in special modo visibile nella realizzazione del solaio di copertura realizzato in sostituzione del vecchio tetto che si presume fosse in legno. In tale occasione la cappella fu “rimodulata” secondo la figura dell’esagono, forse sotto influsso della coeva opera di Gio Ponti, attivo a Milano nella costruzione di chiese anch’esse basate sulla figura dell’esagono. Contemporaneamente al sopralzo si presuppone venisse aggiunta la cappella Mariana, sul fianco destro della navata, assai originale per forma e struttura. Di tali lavori, ascrivibili agli anni fra il 1955 ed il 1956, rimangono alcuni disegni nel Fondo Galizia che, dichiarato di interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio il 14 luglio 2005, è stato oggetto di un intervento di riordino concluso con la redazione dell’inventario nel 2008.

La cappella prima dell’intervento. Foto Stefano Mavilio

L’aula liturgica, a navata unica con cappella mariana sul fianco destro, presenta un presbiterio in nicchia con ricca decorazione musiva. Un quadro raffigurante sant’Agostino, fu realizzato appositamente da Agostino Mastrorocco. All’aula si accede dall’esterno con portone e dalla sagrestia con doppio ingresso: dal corridoio laterale e dal presbiterio. La chiesa presenta un interessante soffitto a lacunari piramidali in cls. armato, che in qualche modo, con il loro ritmo, segnano la percorrenza dell’aula, dal portone al presbiterio. Il motivo dell’esagono e delle sue varianti ricorre inoltre nel disegno del presbiterio, realizzando un’abside cuspidato -pur se con soffitto in piano – e cuspide rovescia a fare da appoggio visivo alla riserva eucaristica. Il motivo esagonale è presente inoltre nella cappella mariana, a formarne addirittura il disegno planimetrico. Memore di tale preferenza geometrica, all’atto della realizzazione della cappella, ho adottato analoghe soluzioni stilistiche nel progetto di ristrutturazione.

La Cappella di Santa Monica ha subito negli anni alcuni interventi che ne hanno contemporaneamente compromesso la veste estetica e reso disagevole il corretto svolgimento delle azioni liturgiche. Alcune criticità si riscontravano ad esempio nell’eccessivo salto di quota fra l’ingresso e l’aula liturgica, risolto negli anni con la realizzazione di una breve e brutta rampa metallica.

Progetto di ristrutturazione architettonica e di adeguamento liturgico.

All’atto del restauro si è rimodulata la pendenza dell’aula su tutta la sua lunghezza evitando così il problema delle barriere architettoniche. Assai confusa la situazione degli arredi liturgici e degli arredi in generale. Altrettanto poco confacenti all’aspetto dell’aula, come doveva presentarsi in origine, erano le lampade in guisa di conchiglia disposte a parete. Decisamente impropria dal punto di vista estetico, la presenza dei radiatori: sono stati rimossi.

La cappella dopo l’intervento di ristrutturazione e adeguamento. Foto di Nicoletta di Vincenzo

E ancora: anche se decisamente in linea con il disegno complessivo dell’aula, sono presenti solo confessionali a inginocchiatoio disposti in due gruppi ai lati dell’ingresso. Si è provveduto alla loro sostituzione. Si è inoltre resa necessaria la realizzazione di una scala a chiocciola che consenta un più agevole accesso alla cantoria. In considerazione del fatto che il rifacimento dell’impianto di riscaldamento ha previsto la demolizione del pavimento in graniglia, si è provveduto alla sua sostituzione con uno nuovo in marmi policromi (rosso di Verona, bardiglio e breccia damascata), basato sul disegno di esagoni, che danno un effetto di tridimensionalità, alla maniera di certe chiese antiche.

Pur non necessitando il presbiterio di grossi lavori, perché adeguato secondo il Concilio Vaticano II, sono state apportate alcune modifiche per migliorare la performance liturgica.

Si è demolito il vecchio altare con basamento a balaustro, sostituito da uno analogo per sagoma, mantenendo la vecchia mensa in marmo bianco.

L’altare nuovo. Foto di Nicoletta di Vincenzo

Si è demolito e ricostruito l’ambone con l’aggiunta del supporto per il cero pasquale, mancante. Si è aggiunta la sede del presidente dell’Assemblea, fiancheggiato dalle sedute dei diaconi e dal lato opposto del presbiterio si è realizzata una panca per concelebranti accoliti e ministranti. Sono stati conservati e restaurati la riserva eucaristica e il crocifisso; sono stati restaurati l’organo al mezzanino e la finestra termale in facciata con aggiunta di vetri policromi; sono state aggiunte due figure in mosaico ai lati del presbiterio.

Il nuovo ambone. Foto di Nicoletta di Vincenzo
Il fianco destro dell’aula liturgica, con la cappella mariana. Si nota l’articolazione del soffitto e la forma esagonale (stile Gio Ponti) delle vetrate e dei punti luce. Foto di Nicoletta di Vincenzo

Gli impianti sono stati adeguati: riscaldamento a pavimento, condizionamento a parete con “split”; l’impianto di illuminazione è stato sostituito con nuovo cablaggio e riposizionamento degli apparecchi, con la possibilità di realizzare diversi scenari.

Vista dal presbiterio verso l’entrata sormontata da una balconata ove è posto l’organo a canne. Foto di Nicoletta di Vincenzo

Hanno lavorato all’opera:

Progetto e direzione artistica: Stefano Mavilio

Collaboratori: Nicoletta di Vincenzo, Loretta Palumbo, Jody Majoli

Coordinamento generale e D. L.: geometra Roberto Musto

Progetto Impianto elettrico: Franco Poddie

Progetto Impianto di condizionamento e riscaldamento: Franco di Pippo

Impresa edile Edil Service di Stefano Palmerini, Roma

Ianiri marmi e costruzioni di Pierluigi Ianiri, Latina

Falegnameria artigianale di Alfredo Gavini, Roma

DLL antifurti S.r.l., Roma, Via Amato Amati n.7, C.F. 09812371004

F&M CONDIZIONAMENTO, Società Cooperativa – Roma, Via Gesico n.2

Guzzini s.r.l. impianto luci, apparecchi illuminotecnici ed impianto acustico

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